Encyclomedia (collana CD ROM)

Encyclomedia è stato un progetto molto ambizioso ed interessante, protratto nell’arco di più anni, dal ’95 al ’98, con l’obiettivo di creare una sorta d’enciclopedia storico-culturale su CD ROM. Ogni CD presentava informazioni e contributi multimediali, organizzati e forniti attraverso diverse metodologie di accesso, su un particolare secolo. Il primo secolo fu il ’600, seguito poi dal ‘700, dall’ ‘800 ed infine dal ‘500.

Questo significa, tra l’altro, passare da prestazioni dei PC relativamente modeste ad altre più performanti sia di potenza di calcolo che grafiche. Ad esempio: quando realizzammo il Seicento creai immagini in SVGA, a 256 colori con palette, ovvero con la tavolozza cromatica ottimizzata per la singola immagine scegliendo i colori necessari su un numero di tonalità possibili di 16 milioni. In pratica ogni immagine che veniva messa a video “si portava dietro” i colori necessari per la sua corretta visualizzazione. Questo sistema apparentemente geniale (pochi colori ma quelli giusti) però generava alcune inevitabili controindicazioni. Passando, ad esempio, da una immagine ad una molto diversa, per un istante la seconda immagine appariva completamente sballata, con i colori assolutamente fuori posto ed inintelligibile. Questo perché la tavolozza di colori corretta (la “palette”) veniva letta e trasferita alla memoria video in un secondo tempo e, per quanto il PC fosse veloce, il risultato era quello descritto.

Bisognava dunque ovviare con alcuni accorgimenti. Dando per scontato che era impossibile prevedere una qualche sequenza di caricamento delle immagini sul monitor era comunque necessario che almeno i vari menù di interfaccia, comandi e bottoni non presentassero questo inconveniente spiacevole. Ad allora ecco che utilizzai una palette “semilibera” e cioè con alcuni colori fissi, in posizioni di palette fisse (le cosiddette “entry” di palette e cioè le posizioni dei colori nella tavolozza stessa), lasciando liberi, per cui adattabili alle singole immagini, un numero di colori il più alto possibile in modo da non alterare l’apparenza almeno degli elementi di contorno che avrebbero utilizzato i loro colori sempre presenti nelle varie palette caricate dal PC. Nelle edizioni successive al Seicento, si scelse di utilizzare immagini a 24 bit (16 milioni di colori possibili), senza palette, perchè, nel frattempo le prestazioni medie dei PC in commercio si erano sufficientemente evolute.

Nelle varie edizioni d’Encyclomedia, opera curata da Umberto Eco, alcuni dei contenuti erano clip animate di argomento scientifico realizzate con varie tecniche tra cui l’animazione 3D. Una di queste era l’animazione della macchina a vuoto di Boyle, realizzata a partire da una stampa d’epoca. Robert Boyle, uno scienziato inglese attivo nella seconda metà del XVII secolo, inventò una pompa capace di creare il vuoto in un pallone di vetro in modo da studiare i diversi effetti della sottrazione dell’aria e della pressione atmosferica a varie sostanze e i suoi effetti su varie forze fisiche come il magnetismo.

Partendo dai particolari raffigurati nella stampa ho realizzato il modello 3D della macchina e quindi generato le diverse animazioni raffiguranti gli esperimenti di Boyle.

L’immagine conclusiva della sigla iniziale del Seicento

L’immagine conclusiva della sigla iniziale del Seicento

La macchina di Boyle in una stampa seicentesca

La macchina di Boyle in una stampa seicentesca

L’originale dei miei appunti sulla gestione della palette

L’originale dei miei appunti sulla gestione della palette

L’immagine originale della macchina di Boyle dal CD ROM il Seicento

L’immagine originale della macchina di Boyle dal CD ROM il Seicento

La macchina di Boyle in 3D ricreata oggi *

La macchina di Boyle in 3D ricreata oggi *

Particolare della macchina di Boyle in 3D ricreata oggi *

Particolare della macchina di Boyle in 3D ricreata oggi *